La storia dell’Hotel Fonte Cesia è legata a quella dell’antico palazzo nobiliare del centro storico di Todi che lo ospita, risalente ad epoca medievale.
Un’accurata ricostruzione presso l’archivio storico comunale ha permesso di appurare che nel XIV secolo la proprietà del palazzo sia attribuita alla famiglia guelfa degli Atti, nobile e potente dominatrice della città di Todi.
“VENTVRINVS APTVS”
La tesi della presenza di questa nobile famiglia nell’edificio è corroborata dal ritrovamento della scritta “VENTVRINVS APTVS” sull’architrave del camino della camera intitolata alla casata.
“Fra gli Atteschi di Todi, che nel XIV sec. vennero in rinomanza, [spicca, emerge] Venturino di Casa Atti, il quale salì in gran fama.
Codesto dominus Venturinus fu priore nel 1523: e poscia (14 Dic. 1525) fu inviato a ricuperare Massa e Acquasparta, che volevano togliersi dalla suggezzione di Todi. A Massa Martana, nelle abitazioni vicine alla chiesa dei SS. Terenzio e Fidenzio, si veggono ancora stemmi degli ATTI e la iscrizione: VENTVRINVS APTVS. MDXXIII.”
(Da “Gli Atti di Todi”, archivio storico comunale).
La famiglia degli Atti sarà la principale di Todi fino al 1550, quando venne completamente distrutta ad opera di un esponente della famiglia Cesi. Da questo momento in poi la città cedette il comando politico, culturale e istituzionale alla famiglia Cesi. Per Todi il personaggio più importante tra i Cesi fu il caro Angelo, che le portò un profondo rinnovamento urbanistico e un’intima trasformazione.
A lui si deve la costruzione del maggior numero dei palazzi rinascimentali ancor oggi presenti nel centro storico di Todi. Tra il 1600 e il 1606, Angelo Cesi fece erigere l’imponente Fonte Cesia, luogo di rifornimento idrico, dove venivano convogliate le acque provenienti dal sovrastante Colle della Rocca.
Nel 1980 la famiglia Frustagatti lo ha acquistato e accuratamente e solidamente restaurato. Oggi trasformato nell’Hotel Fonte Cesia gestito dalle sorelle Anna e Nunzia, affiancate da un insostituibile staff qualificato di professionisti dell’ospitalità.