Quello dei sapori umbri è un mondo ricchissimo e vario, tutto da scoprire. La regione è infatti ricchissima di prelibatezze: prodotti tipici sempre legati a storie e tradizioni di grande valore e dal gusto unico. Tra questi, uno dei più conosciuti e amati è certamente il tartufo nelle sue tante varianti e nelle diverse preparazioni nelle quali viene impiegato. Una delle tipologie di tartufo umbro è quella dello scorzone, ideale da abbinare con molti sapori tipici dell’Umbria, ad esempio per aromatizzare salumi e formaggi, e che può essere utilizzato, con ottimi risultati, anche nei più comuni primi e secondi a base di questo elemento.
Il tartufo scorzone
Il tartufo scorzone è considerato un po’ come la versione “povera” del celebre tartufo nero di Norcia. Effettivamente meno pregiato e quindi anche più economico rispetto ad altre varietà di tartufo è comunque un prodotto di ottima qualità. È conosciuto anche come tartufo estivo, il suo nome scientifico è Tuber Aestivum Vitt: si trova infatti prevalentemente nel corso della stagione estiva, più precisamente tra maggio e ottobre. Deve l’appellativo di scorzone alla sua forma irregolare e alla superficie ruvida e bitorzoluta. È molto diffuso in Umbria, ma anche in altre regioni d’Italia. I due elementi che lo compongono e che lo caratterizzano sono il peridio, ossia la corteccia esterna, e la gleba, la polpa interna. Il peridio è di colore nero mentre il colore della gleba può assumere tonalità diverse, a seconda del livello di maturazione, dal giallo ocra al nocciola. Ha un odore più delicato rispetto alle altre tipologie di tartufo e un sapore che richiama i funghi, in particolare i porcini. Cresce in terreni sabbiosi e argillosi, in particolare nei boschi di latifoglie. Il tartufo scorzone è uno dei più utilizzati anche per il suo costo più contenuto rispetto alle altre tipologie, è particolarmente adatto a insaporire salumi e formaggi e per le salse, ma è ottimo anche da abbinare a pasta o carne. Molti preferiscono il tartufo scorzone al tartufo nero proprio per il sapore più delicato; dato il gusto morbido che lo caratterizza, nell’abbinarlo e nell’utilizzarlo in cucina bisogna però fare attenzione a non coprirlo con sapori e aromi troppo forti.