L’Umbria è, tra le altre cose, una terra dall’importante tradizione per quanto riguarda i grandi eventi. Da Umbria Jazz al Festival dei Due Mondi, da Todi Festival al Festival delle Nazioni, dalla Festa dei Ceri alla Quintana di Foligno e ancora le celebrazioni per San Valentino a Terni, Eurochocolate, le Infiorate di Spello, la Sagra Musicale Umbra, I Primi d’Italia. Oltre alle manifestazioni più note e dalla storia importante, in regione c’è una grande presenza e vitalità anche di eventi meno conosciuti e longevi, ma comunque molto interessanti. Tra questi “Umbria in voce” si distingue per una proposta particolare e molto innovativa tra musica, arte, letteratura e introspezione. L’edizione 2021, dall’11 al 25 luglio, tocca Scheggia e Pascelupo, ma ha come location principali alcune tra le più belle e suggestive del Comune di Gubbio; quest’anno l’evento è dedicato alla valorizzazione del talento femminile nelle arti performative, il tema prescelto è quello de “la voce del corpo”.
Umbria in voce
“Umbria in voce” è un vero e proprio festival della voce dedicato al canto, alla lettura ad alta voce, ma anche alle arti-terapie e ai nuovi linguaggi di cura e trasformazione, a mostre e concerti. “Un festival che guarda alla contemporaneità non può essere un contenitore spot di eventi, che difficilmente lascia qualcosa alle comunità ospitanti, ma dovrebbe cercare di creare una proposta di crescita umana che riesca a coniugare offerta culturale, lavoro sul territorio, rispetto della natura e dei luoghi, inclusione – così gli organizzatori raccontano la manifestazione – Umbria in voce cerca di costruire un possibile incontro tra il tema della voce e il sociale come occasione di benessere e crescita della comunità attraverso laboratori e formazione, concerti, momenti di incontro e riflessione, artiterapie, poesia, lettura, teatro. Ci muoviamo in punta di piedi nella città e nella natura, esplorando le possibilità date dai luoghi, che spesso hanno bisogno di pochissimo per incantarci con tutta la loro bellezza. In questo modo le persone che partecipano diventano una famiglia provvisoria, unita dalla consapevolezza di partecipare a una vera e propria festa della voce”.