L’Umbria è una terra di grandi vini: abbiamo già raccontato alcuni di questi in “Vino e non solo: percorso enogastronomico nel cuore dell’Umbria”. Una selezione interessante dei migliori vini dell’Umbria arriva anche dall’ultima pubblicazione del Gambero Rosso che, nelle Anticipazioni dei Premiati della Guida Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso, indica le bottiglie premiate con l’importante riconoscimento dei Tre Bicchieri. Ecco quindi una piccola rassegna dei migliori vini dell’Umbria con un focus, immancabile, su Todi.
Migliori vini Umbria – Gambero Rosso 2021
Sono ben 14 i Tre Bicchieri 2021 che sono toccati a vini umbri , lo stesso numero dello scorso anno – quando si è registrato il record assoluto per numero di riconoscimenti per la regione cuore verde d’Italia – ma con diverse novità. Ecco l’elenco dei premiati:
- Adarmando Trebbiano Spoletino ’18 – Giampaolo Tabarrini
- Brecciaro Ciliegiolo ’18 – Leonardo Bussoletti
- Cervaro della Sala ’18 – Castello della Sala
- Fiorfiore Grechetto ’18 – Roccafiore
- Mattone Bianco Trebbiano ’19 – Briziarelli
- Montefalco Rosso Lampante Ris. ’17 – Tenute Lunelli – Castelbuono
- Montefalco Rosso Pomontino ’18 – Tenuta Bellafonte
- Montefalco Sagrantino Collepiano ’16 – Arnaldo Caprai
- Montefalco Sagrantino Medeo ’16 – Romanelli
- Montefalco Sagrantino Molino dell’Attone ’15 – Antonelli – San Marco
- Orvieto Cl. Sup. Luigi e Giovanna ’17 – Barberani
- Orvieto Cl. Villa Barbi ’19 – Decugnano dei Barbi
- Todi Grechetto Sup. Colle Nobile ’18 – Tudernum
- Torgiano Rosso Rubesco V. Monticchio Ris. ’16 – Lungarotti
“L’Umbria che viene fuori da questa edizione della Guida è, a dispetto dei suoi confini, una grande terra dove poter coltivare varietà molto diverse tra loro che danno altrettanta diversità a seconda dei territori – scrivono dal Gambero Rosso – Nonostante il distretto di Montefalco cresca di anno in anno e sia sempre più importante, la Regione è tutt’altro che Sagrantino-centrica: prima di tutto da queste parti cresce a vista d’occhio il Montefalco Rosso, che non è il fratellino minore del Sagrantino ma un vino diverso e di carattere, col sangiovese a primeggiare. Dopodiché – sottolineano dalla famosa casa editrice specializzata in enogastronomia – le soddisfazioni arrivano da Nord a Sud: si rilanciano alla grande denominazioni storiche come Orvieto e Torgiano, si scommette su alcune sorprendenti varietà (su tutte il trebbiano spoletino nell’area di Spoleto e il ciliegiolo a Narni) e si nobilita il grechetto, puntando – a ragione – sul suo invecchiamento”.
Todi DOC e non solo
Todi ha molto da offrire anche dal punto di vista enologico grazie a un territorio collinare di cui si avvantaggiano i vigneti presenti e grazie anche a un’importante tradizione agricola e vitivinicola. In particolare la città può vantare una denominazione di origine controllata, Todi DOC, nata nel 2010 e che comprende diverse tipologie di vino: bianco e rosso, anche nel tipo superiore; Grechetto, anche nei tipi superiore e passito; Sangiovese, anche nel tipo superiore; Merlot, anche nel tipo superiore. Il Grechetto di Todi è, in particolare, tra quelli più apprezzati: è un vino bianco dal sapore che varia dal secco al leggermente abboccato, vellutato, pieno, con retrogusto lievemente amarognolo e fruttato. È ideale per accompagnare primi piatti dal sapore non troppo forte, ma anche carni bianche, pesce alla griglia e formaggi.
Tra i vini di Todi sta registrando poi sempre maggiore interesse e apprezzamento il Grero, antico vitigno autoctono che, dopo un lungo lavoro di studio e sperimentazione, nel 2011 è stato iscritto nel “Registro nazionale delle varietà di viti da vino”. Il Grero si distingue per quantitativi di produzione limitata dovuti a una resa in vigna non elevata. Fresco, pieno, leggermente amarongolo e complessivamente equilibrato, questo vino è ottimo per essere abbinato con sapori forti, in particolare salumi, formaggi e carni alla brace.